Fabio Maffei. Da: Brescia e dintorni: storia curiosità poesia
L’anarchia, in sintesi, è una dottrina sociale e politica che propugna l’abolizione dell’autorità costituita e accentrata, nonché di ogni forma di costrizione esterna.
A parte la difficoltà nella pubblicistica e nelle carte di polizia del tempo di distinguere anarchici da socialisti, internazionalisti, ecc., si può dire che un vero fenomeno anarchico, nel bresciano, si manifestò con la venuta a Gavardo del veterinario Giovanni Rossi, che assume lo pseudonimo di “Càrdias”.
In precedenza vi erano state soltanto denunce generiche verso persone singole (come ad es. il prof. Giuseppe Castiglioni, abbonato a “L’anarchia di Napoli”, ma per nulla anarchico).
Il Rossi cerca anche di allargare la propaganda delle comunità anarchiche sperimentali fondando, nel 1886, un periodico dal titolo “Lo sperimentale” e, a Gavardo, una società agricola.
Prime manifestazioni anarchiche di rilievo si verificarono nel 1891 e 1892. Vi si segnalano Giuseppe Zilioli, Arturo Ziliani, Ettore Fagotto, Romolo Gentilini, Elia Signorini, Riccardi Ziliani, Giuseppe Pedrali, Francesco Trefoglietti, Ugo Piantoni ecc., che il 20 aprile 1892 vengono sottoposti a processo “per essersi associati (…) in numero considerevole per commettere delitti contro l’amministrazione della Giustizia, l’incolumità pubblica, l’ordine della famiglia, la proprietà e le persone, e per aver costituito circoli denominati Rivolta, Circolo Ribelle, ecc., e propagandato un opuscolo dal titolo “Propaganda socialista anarchica”, incoraggiante la renitenza alla leva, la diserzione, ecc.
Nello stesso periodo Arturo Zilioli, emigrato a Lugano, apriva un ritrovo serale per rifugiati politici, chiuso poi dalle autorità cantonali. Manifestazioni anarchiche vengono denunciate il 15 ottobre 1893, con lanci di pietra e minacce ad un sacerdote, al grido “dinamite ai palagi e alle chiese, pugnaliamo l’odiato borghese….” e nel gennaio 1894 in occasione dei fatti di Sicilia.
Grida di “viva il socialismo, viva l’anarchia, viva la rivoluzione”, si sentono anche in seguito, mentre a Quinzano d’Oglio nel gennaio 1894 viene arrestato tale Onorio Onorini, commissionario di concimi, reo di aver diffuso un opuscolo anarchico.
Si distinguono in questi anni specialmente Arturo Ziliani e Ettore Bonometti incarcerati e poi rilasciati.
Un altro anarchico bresciano, Carlo Antonelli, viene arrestato in Dalmazia. In genere gli anarchici bresciani aderiscono ai principi di S.Imier e fanno sentire la loro presenza specie nel 1897 e 1898.
Particolare attenzione sull’anarchia richiamò la collocazione di una lapide a Francisco Ferrer nel 1911, che tolta dal fascismo fu poi riesposta recentemente in via Sebino, 20.
Le guerre libica e albanese, con l’ammutinamento dei soldati a Brindisi, l’attentato di Augusto Masetti e la “settimana rossa”, furono fatti sociali che favorirono la propaganda contro l’autorità.
Verso il 1913 gli anarchici di Brescia (Alberti, Avigni, Bonometti, Borghi, Facchini, Conti, Guerini, Migliorati, Riva, Scaglia, Zanetti, per ricordarne alcuni), incominciarono a mettersi in contatto per portare avanti un lavoro di gruppo, che andò poi rafforzandosi nel primo dopoguerra e che trovò sede in un ambiente a sinistra dell’ingresso del cimitero.
Vi aderirono anche un nucleo di “arditi del popolo”, e un altro appartenente all’ “Unione Sindacale Italiana” (U.S.I.).
L’anarchia ebbe soprattutto fortuna nella fabbrica di fiammiferi in via Tommaseo, accanto alla fabbrica Palazzoli. Il gruppo anarchico bresciano fu molto attivo specie nella propaganda di opuscoli, libri e del quotidiano “Umanità nuova” di Milano.
Gli anarchici bresciani svolsero poi attività antifascista subendo processi, confino o esilio. Dopo la caduta del fascismo ripresero più palesemente la propaganda grazie specialmente a Ivan Guerrini che ha curato la stampa di opuscoli come “Saggi critici di attualità politica e sociale”, “Tommaso”, “Almanacco di Effemeridi storiche”, “Motivi di propaganda anarchica”.
Negli ultimi anni il gruppo anarchico bresciano è andato aumentando i suoi effettivi specie fra l’elemento studentesco organizzando varie manifestazioni.
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