Zelensky firma una legge che cancella l’indipendenza degli organi anticorruzione del paese. Ucraini in piazza: “Ha tradito la democrazia e chi è morto per difenderla

Da ISPI. Su repubblica online si legge il titolo di una marcia indietro di Zelensky, ma leggendo l’articolo si capisce che le cose stanno diversamente. Promette modifiche, ma conferma la sostanza.(red.)

Per la prima volta dall’inizio della guerra l’Ucraina è attraversata da proteste antigovernative, verificatesi in diverse città del paese. A scatenare il malcontento dei manifestanti scesi in piazza a Kiev, Leopoli, Odessa e Dnipro è l’approvazione in parlamento di un disegno di legge voluto dal governoche – secondo gli oppositori – priva il sistema anti-corruzione ucraino della sua indipendenza. La nuova legge prevede infatti che i due organi anticorruzione del paese, il NABU (Ufficio Nazionale Anticorruzione) e la SAPO (Procura Specializzata Anticorruzione) dovranno rispondere al Procuratore Generale, una figura politica nominata direttamente dal presidente. A proporre la nuova norma è stato proprio il partito del presidente Volodymyr Zelensky, Servo del Popolo, che ha garantito la maggioranza dei sì in parlamento. Il resto dei voti è arrivato da partiti molto diversi, tra cui formazioni filorusse e persino dal partito Solidarietà Europea, del principale rivale politico di Zelensky, Petro Poroshenko. In un discorso pronunciato mercoledì, diverse ore dopo l’approvazione della legge in parlamento, il presidente ha affermato che entrambe le agenzie continueranno a funzionare, ma che era necessario “liberarle dall’influenza russa”. Ma dopo l’approvazione della legge, centinaia di persone si sono radunate a Kiev per la più grande protesta antigovernativa dall’inizio dell’invasione russa, nel febbraio 2022. Secondo il quotidiano Politico, la legge mina l’impegno di Kiev nella lotta alla corruzione e minaccia di affossare la sua candidatura all’adesione all’Ue. Negi ultimi mesi, le agenzie anticorruzione ucraine hanno indagato su diversi esponenti del partito di maggioranza e sui collaboratori più stretti del presidente. E poche settimane fa hanno preso di mira un suo amico personale, l’ex vice primo ministro Oleksiy Chernyshov, sospettato di appropriazione indebita di terreni. Secondo la stampa ucraina ci sarebbero altri stretti collaboratori di Zelensky su cui gli investigatori stanno indagando.

Una svolta inattesa?

Il giorno prima dell’approvazione della controversa legge, i servizi di sicurezza ucraini e la procura generale hanno effettuato perquisizioni e arresti di presunte spie russe tra i funzionari della NABU. Il direttore dell’agenzia, Semen Kryvonos, ha denunciato che tre suoi dipendenti sono stati picchiati durante le operazioni: “È un’intimidazione vera e propria. Siamo pronti a fare pulizia se ci sono dei traditori, ma questo non giustifica lo smantellamento della nostra autonomia”. In base alla nuova legge, il Procuratore Generale potrà impartire ordini a entrambe le agenzie e prendere il controllo di dossier sensibili, col rischio di alterare l’equilibrio del sistema giudiziario, uno dei principali nodi della fragile democrazia ucraina. L’approvazione della legge ha fatto scoppiare un malcontento nei confronti del governo che covava da diversi mesi, acuito dalle difficoltà sul fronte. Anche alcune associazioni di militari si sono espresse contro la legge , mentre diversi organi di stampa hanno messo in guardia contro un abbassamento degli standard democratici. “La settimana scorsa abbiamo denunciato una regressione antidemocratica in Ucraina. Oggi, è sotto gli occhi di tutti”, ha dichiarato Olga Rudenko , caporedattrice del Kyiv Independent, aggiungendo: “Non è questo il motivo per cui la nostra gente ha combattuto ed è morta, ed è terribilmente ingiusto nei loro confronti”.

Adesione all’Ue a rischio?

Anche la Commissione Europea ha appreso con sconcerto e preoccupazione l’approvazione della nuova legge. Marta Kos, commissaria all’Allargamento, ha definito il voto “un passo indietro gravissimo”, ricordando che NABU e SAPO “sono fondamentali per il programma di riforme dell’Ucraina” e devono operare “in modo indipendente per combattere la corruzione e preservare la fiducia del pubblico”. Anche gli ambasciatori del G7 hanno espresso preoccupazioni sulle modalità delle perquisizioni e sull’accentramento del potere giudiziario nelle mani del Procuratore. L’Ue, che sostiene fermamente l’Ucraina nella sua resistenza contro l’invasione russa – e che proprio ora che gli Stati Uniti di Donald Trump minacciano un passo indietro, si trova esposta in prima linea nel supporto a Kiev – ha ricordato che il suo supporto finanziario è strettamente collegato “ai progressi in termini di trasparenza, riforma giudiziaria e governance democratica”. L’adesione dell’Ucraina nell’Unione “richiederà una forte capacità di combattere la corruzione e di garantire la resilienza istituzionale”, ha aggiunto il portavoce europeo Guillaume Mercier. Lo sconcerto di Bruxelles riflette quello di molti cittadini ucraini per cui, come scrive il Kyiv Independent “con la decisione di firmare, Zelensky ha tradito la democrazia ucraina”. Questa repressione, aggiunge il quotidiano “è portata avanti dalle forze dell’ordine, dai legislatori e dalle persone controllate dal presidente Zelensky. Non c’è dubbio su chi ne sia il responsabile”.

Nuovo round di colloqui con Mosca?

È in questo clima di sconcerto e divisioni che l’Ucraina affronta la nuova tornata di incontri diretti tra Kiev e il Cremlino a Istanbul. L’appuntamento è stato fortemente voluto dal presidente ucraino Zelensky che assicura che “l’Ucraina è pronta a lavorare nel modo più produttivo possibile” per cercare una soluzione pacifica al conflitto. Dal canto suo, Mosca ha avvertito che non bisogna aspettarsi “miracoli o svolte improvvise” dalle trattative e annuncia contro-sanzioni nei confronti di “rappresentanti delle istituzioni europee e di Paesi membri della Ue” in risposta agli ultimi due pacchetti adottati dall’Ue. La preoccupazione di molti è che la legge approvata dal parlamento di Kiev finisca con l’influenzare anche le relazioni con gli alleati e, quindi, gli esiti della guerra. Da Washington, dove si trovava per perorare un maggiore sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, il commissario alla Difesa europeo, Andrius Kubilius, ha dichiarato: “In guerra, la fiducia tra la nazione combattente e la sua leadership è più importante delle armi moderne: difficile da costruire e da mantenere, ma facile da perdere con un errore significativo”. In un post su Instagram, l’ex ministro degli Esteri di Kiev estromesso nel 2024, Dmytro Kuleba, ha osservato: “Questo è un brutto giorno per l’Ucraina”.

Il commento

Di Kateryna Pishchikova, ISPI Associate Research Fellow

“La legge toglie l’indipendenza dell’Ufficio nazionale anti-corruzione (NABU) e dell’Ufficio del procuratore speciale anti-corruzione (SAPO) mettendoli sotto il controllo del procuratore generale, nominato direttamente dal Presidente. Le due istituzioni anticorruzione, pietre miliari delle riforme democratiche nel paese, sono state introdotte grazie all’Accordo dell’associazione con l’Unione europea e alla pressione della società civile ucraina nel 2014 e sono imprescindibili per il proseguimento dei negoziati di adesione all’UE. Infatti, nonostante la guerra in corso, tra il 2022 e il 2023 l’Ucraina aveva introdotto delle misure per rafforzare l’indipendenza e l’efficacia di queste due istituzioni proprio per poter far partire i negoziati con l’UE. Allo stesso tempo, l’Unione europea è sempre meno coerente nel far valere le proprie condizioni politiche verso i paesi del vicinato. Il rischio è che lo sia ancora meno nei confronti dell’Ucraina che combatte l’invasione russa su larga scala è ancora più alto e per ora, dai leader europei abbiamo sentito esprimere solo “preoccupazioni”.


Scopri di più da Brescia Anticapitalista

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.