Grande partecipazione in Turchia alle primarie di domenica 23 marzo del maggior partito di opposizione, il CHP, il Partito popolare repubblicano, laico ed erede del kemalismo. Le prossime presidenziali si terranno nel 2028. L’unicocandidato in lista era Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul, il cui arresto è stato formalizzato proprio nella giornata di ieri, con il trasferimento in carcere dagli arresti domiciliari. Gli altri candidati si erano ritirati dalle primarie per lasciare spazio al principale rivale di Erdogan. Al voto circa 15 milioni di persone, quasi dieci volte tanto il milione e 650mila iscritti al CHP. Ekrem Imamoglu ha ottenuto 13 milioni e 211 mila preferenze.
Il tutto mentre proseguono le manifestazioni di piazza, nonostante i divieti; ieri centinaia di migliaia di persone sono scese in strada a Istanbul, ma anche a Smirne, Ankara e in tutto il sudest a maggioranza curda.
Si sono registrati scontri con la polizia in diverse città. La polizia ha effettuato decine di arresti, anche di giornalisti. Dal 19 marzo, data d’inizio delle manifestazioni di massa in corso, sono state arrestate almeno 1.133 persone in tutto il paese.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Murat Cinar, giornalista turco che vive in Italia e nostro collaboratore.
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