Anche, martedì 18, su invito dell’organizzazione Студентски Отпор (Resistenza studentescaqui su Facebook) dell’Università statale “San Cirillo e Metodio” (UKIM), davanti al complesso universitario si è tenuta una lezione congiunta ed è stato reso omaggio alle vittime dell’incendio. La ministra dell’Istruzione e della Scienza, Vesna Janevska, ha tentato di prendere la parola, ma il suo discorso è stato immediatamente interrotto e sommerso da fischi, grida di “dimissioni” e inviti a non politicizzare la tragedia. 

Nel frattempo, a Kočani diversi manifestanti, al grido di “assassini”, hanno demolito una parte del comune, per poi dirigersi verso il bar che, secondo loro, appartiene al proprietario della discoteca. I cittadini di Kočani hanno ribaltato anche l’auto del proprietario della discoteca e hanno lanciato uova e pietre contro la casa dell’ex sindaco Papazov.

Gli studenti macedoni hanno annunciato una modifica del programma delle lezioni fino alla fine della settimana, cioè fino alla fine del periodo di lutto di sette giorni proclamato dalle istituzioni. Manifestazioni si stanno svolgendo in tutta la Macedonia del Nord e studenti e gruppi di attivisti stanno già lavorando per organizzare ulteriori attività.

Il gruppo “Koj e slenden?” (Chi sarà il prossimo?) ha invitato a tutti i cittadini a riunirsi a Skopje, in piazza Macedonia, nella serata di ieri, martedì, per esprimere unità e compassione in questi momenti così difficili e si sono ritrovati in migliaia (vedi la foto in alto, ripresa da un drone).

Il gruppo è stato fondato nel gennaio scorso, dopo l’omicidio stradale della ventiduenne Frosina Kulakova, a seguito del quale si sono svolte diverse proteste in tutta la Macedonia del Nord.

avevamo ipotizzato una dinamica simile a quella che sta scuotendo la Serbia da alcuni mesi dopo il crollo nella stazione ferroviaria di Novi Sad.

Giungono notizie, infatti, di immediate iniziative di solidarietà degli studenti serbi con i giovani macedoni. Ieri, martedì, gli studenti serbi hanno invitato i cittadini a rendere omaggio congiuntamente ai morti a Kočani, Belgrado, Novi Sad e Niš, e davanti all’Ambasciata della Macedonia del Nord a Belgrado, centinaia di persone hanno osservato 15 minuti di silenzio per le vittime di Novi Sad e un minuto per ciascuna delle 55 vittime in Macedonia.

Peraltro, nella capitale serba, prima ancora che fosse consentito ai familiari di visitare i propri congiunti ustionati, il presidente della Repubblica di Serbia, Aleksandar Vučić, in favore di telecamere e con evidenti finalità demagogiche, ha visitato ieri alcuni dei feriti macedoni che erano stati ricevuti e ricoverati nel Centro Clinico Ospedaliero di Belgrado. Le foto mostrano Vučić che, nonostante le proteste dei medici, tocca uno dei pazienti senza guanti e senza alcuna precauzione nonostante si trovino nel reparto di terapia intensiva.

DA: https://andream94.wordpress.com/2025/03/19/cresce-la-mobilitazione-nella-macedonia-del-nord/


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