di Giuseppe Raspanti
La commozione e lo stupore sono, alla mia età e per la mia scorza, due eventi molto rari. Quando poi dovessero presentarsi insieme, non è esagerato parlare di avvenimento prodigioso. Eppure ieri mi è capitato e oggi la mia determinazione subisce una spinta inaspettata, un vigore che vorrei riuscire a trasmettere e condividere.
Non è stato il corteo di ieri in una città solcata da un rivolo di protesta giusta e anche bella, un fiume però non abbastanza impetuoso per innervosire gli argini, a procurarmi quell’intreccio di lacrime e sommessa gioia. E’ capitato ieri sera quando, cercando notizie sul naufragio di Cutro, mi sono imbattuto in un programma tv da cui di solito rifuggo a gambe levate: quello di Giletti su La7. E’ stato lì, compagni, che ho visto e sentito dalla voce rotta e ferma nello stesso tempo di due figure sconosciute e perfino mediaticamente improbabili vere parole di sinistra. Senza paure, senza ritegno e con il solo sostegno, commovente pure esso, di una consapevolezza incrollabile e frutto di una dolorosa esperienza trentennale, un prete vestito da prete in processione e un poliziotto in pensione con la faccia da “Marlowe degli ultimi”, gliele hanno cantate e suonate come è giusto, come è sacrosanto che sia. Con l’imbarazzo dei conduttori, uno a difesa del Potere, l’altro della categoria dei giornalisti, mi hanno allargato orecchie e cuore.
Di fronte all’ennesima tragedia di un mare che difende le coste delle Meloni e dei Salvini facendo pulizia preventiva, il prete e il poliziotto hanno semplicemente detto la verità. La verità è che le persone in difficoltà vanno salvate, che il mare forza 7 di fronte al pericolo che un solo bambino muoia è calmo, è piatto. E che salvare vite è di sinistra, è la sinistra! Mi sono commosso a sentire questi due, il Totò e il Peppino dei diseredati, sorridere beffardi alle minacce puntuali di Piantedosi: è stato un richiamo alla ribellione e alla disobbedienza, oltre che una denuncia puntuale dello schifo a cui si è ridotto, sul piano umano, il nostro paese.
Compagni, facciamo sentire queste voci, le nostre voci, ancora più forte. Non smettiamo di metterci di traverso! Conserviamo l’umiltà di imparare anche da chi non ci appare come deputato a farlo!
Giuseppe Raspanti
In generale, noto che sono sempre più le persone “improbabili” a sapere dire efficacemente in pubblico la verità , e non attivistə e compagnə… Ci è voluta una preside di scuola per farci sentire con chiarezza che il fascismo potrebbe essere dietro l’angolo…
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